Storia

La Basilica

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme si trova a Roma, nel Rione Esquilino, a ridosso delle Mura Aureliane e dell’Anfiteatro Castrense, tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e Porta Maggiore. La chiesa è al vertice del tridente formato da viale Carlo Felice, via di Santa Croce in Gerusalemme e via Eleniana. Santa Croce fa parte del giro delle Sette Chiese, che i pellegrini anticamente visitavano a piedi.

La storia della basilica risale al III – IV secolo d.C. Nella zona dell’Esquilino, a quell’epoca zona periferica e residenziale, sorgeva un complesso imperiale, che comprendeva un palazzo detto Sessorium, le Terme Eleniane, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense, poi incluso nelle Mura Aureliane, costruite tra il 271 e il 275 d.C.

Per volontà dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena, la prima chiesa sorse nel palazzo imperiale, in una sala del Palazzo Sessoriano, attorno al 320 d.C. Santa Croce era chiamata in origine Basilica Eleniana o Sessoriana. Custodiva, fin dal IV secolo, le Reliquie della Passione di Cristo, ritrovate in circostanze miracolose a Gerusalemme, sul monte Calvario, il luogo della crocifissione.

Già nell’VIII secolo la basilica venne restaurata sotto i papi Gregorio II e Adriano I, ma nel XII secolo, con Lucio II, la chiesa subisce il primo radicale intervento, adattata secondo lo stile romanico, evidente nella disposizione a tre navate, che esiste ancora ai giorni nostri, e con l’aggiunta di un campanile a torre e di un portico, non più esistente.

L’attuale aspetto risale al Settecento. Gli architetti Pietro Passalacqua e Domenico Gregorini, su commissione di papa Benedetto XIV, già cardinale titolare della basilica, cambiarono in modo definitivo la facciata della chiesa, portandola in avanti e costruendo un atrio ellittico, secondo lo stile tardo barocco.

La fondazione di un monastero a S. Croce  risale al X secolo, come attesta l’epigrafe funeraria di Benedetto VII (974 – 983) posta  accanto all’ingresso principale della basilica. Nel corso dei secoli, varie comunità religiose si sono avvicendate nel complesso di Santa Croce. Leone IX, nel 1049, affidò il monastero ai Benedettini di Montecassino. Quando questi, nel 1062, passarono a San Sebastiano, Alessandro II vi insediò i Canonici Regolari di S. Frediano di Lucca, che lo abbandonarono durante il periodo del papato avignonese. Intorno al 1370, poi, Urbano V assegnò Santa Croce ai Certosini, che vi rimasero fino al 1561, quando subentrarono i Cistercensi di Lombardia della Congregazione di San Bernardo. Questi curarono la chiesa fino al 2009. Da quell’anno, la basilica è affidata al clero secolare.

Nel 1476, papa Sisto IV fece ricostruire l’Oratorio di Santa Maria del Buon Aiuto, che sorgeva in origine tra Santa Croce e San Giovanni. La tradizione racconta che il papa fosse sorpreso da un violento temporale e si rifugiasse proprio a ridosso delle Mura Aureliane, dove venne protetto da un’immagine della Madonna. Proprio lì, fece costruire quella che adesso viene chiamata Cappella della Madonna del Buon Aiuto, dove è ancora custodita l’immagine sacra.

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Le Opere d’Arte

Entrando nell’atrio della basilica, si resta affascinati dalla sua forma ovale ellittica, originale costruzione dell’architettura barocca. All’interno si può ammirare il pavimento cosmatesco, in perfetto stato di conservazione. Le colonne di marmo scuro, alcune ingabbiate dai restauri settecenteschi, sono colonne originali d’epoca romana.

Nell’altare, dentro l’urna di basalto, sono conservate le reliquie dei santi San Cesario e Sant’Anastasio. L’altare è dominato dal ciborio, opera di Gregorini e Passalacqua.

L’abside è decorata da uno splendido affresco attributo ad Antoniazzo Romano, con il Cristo benedicente, circondato dai serafini, che sovrasta un ciclo di Storie della Croce, ambientate a Gerusalemme, con gli episodi del ritrovamento della Croce di Gesù e della croce del Buon Ladrone.

Scendendo nella parte retrostante l’abside si accede a due cappelle.

A destra quella di Sant’Elena, la cui volta è decorata da un mosaico, che rappresenta il Cristo benedicente, gli Evangelisti e quattro Storie della Croce. La particolarità di questo mosaico è che mostra, per la prima volta, uccelli provenienti dall’America, come il pappagallo e il tucano. Secondo la tradizione, sotto il pavimento della cappella era conservata la terra di Gerusalemme, da cui il nome della basilica.

A sinistra c’è la cappella di San Gregorio, con una Pietà del XVII secolo, di autore sconosciuto.

Interno della basilica
Interno della basilica

Le Reliquie della Croce

La Cappella delle Reliquie, a cui si accede salendo dalla navata sinistra, custodisce le Reliquie della Passione di Gesù. La reliquia più famosa, quella che dà il nome alla chiesa, è costituita dai frammenti della Croce di Cristo, ritrovati, secondo la tradizione da Sant’Elena, sul Calvario a Gerusalemme.

Assieme ai frammenti della Croce, vengono conservati: il Titulus Crucis, ovvero l’iscrizione che, secondo i Vangeli, era posta sulla croce; un Chiodo, anch’esso rinvenuto da Sant’Elena; due Spine, appartenenti, secondo la tradizione, alla Corona posta sul capo di Gesù; il Dito di San Tommaso, l’apostolo che dubitava della resurrezione di Cristo; una parte della croce del Buon Ladrone.

La Parrocchia

La Parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme è nata nel 1910, istituita da Papa San Pio X.

Il 13 marzo 1910, con Decreto del Sommo Pontefice S. Pio X, l’Em.mo Cardinale Respighi, Vicario di Sua Santità, con rito solenne, cui assistette la popolazione festante, inaugurò la nuova Parrocchia di Santa Croce.

Il Primo Parroco fu il Rev.mo Don Eugenio Torrieri, Abate.

Nel 2010 la Parrocchia di Santa Croce ha festeggiato il primo Centenario dalla sua fondazione.


LINK ad un interessante articolo sulla storia che caratterizza il nostro quartiere.


Informazioni tratte dal sito: www.santacroceroma.it
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